BALI E KOMODO – Novembre 2013

BALI E KOMODO – Novembre 2013

Un viaggio oltre le aspettative quello appena concluso in Indonesia, un paese straordinario che richiederebbe di tornarci più volte data l’ampia estensione del suo territorio, le grandi bellezze naturalistiche e i molteplici aspetti socio-culturali che lo caratterizzano.
Per scoprire, almeno in parte, tali peculiarità abbiamo approfittato dello scalo a Bali, allungando di un paio di giorni la sosta in città prevista nel programma di viaggio. Una scelta vincente, che ci ha permesso di recuperare la stanchezza dopo il lungo viaggio dall’Italia che fra voli e scali tecnici ha richiesto quasi una ventina di ore. Girando per l’isola, ovunque si rimane affascinati dalla dolcezza e gentilezza dei suoi abitanti, sempre disponibili e sorridenti nei confronti del turista, così come dalla straordinaria bellezza naturalistica dei paesaggi, dove predominano fitte foreste tropicali, laghi, vulcani e meravigliose risaie a terrazzamento, fra le quali primeggiano quelle di Jatiluwih belle al punto tale da essere state nominate patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Bali è tanto altro ancora: templi religiosi, villaggi, feste e tradizioni culturali, artigianato locale straordinario, musei, tranquilli centri turistici ideali per le famiglie alternati ad affollatissimi paesi presi d’assalto dagli amanti del surf e dei locali alla moda.
Lasciamo Bali dopo tre giorni di permanenza, davvero pochi per esplorarla come meriterebbe, e con un volo interno di circa un’ora atterriamo a Labuan Bajo, una piccola cittadina situata a nord-ovest dell’isola di Flores. Ci trasferiamo quindi al porticciolo, dove ci attende un’ imbarcazione locale con cui raggiungiamo, in un paio d’ore circa, il Komodo Resort, situato sull’isola di Sebayur, al margine orientale del Parco Nazionale marino di Komodo.
Siamo in un ambiente unico e fuori dal mondo, un gioiello incastonato in un dedalo di isole disabitate. Uno scenario mozzafiato, osservabile meglio percorrendo uno stretto sentiero sterrato che conduce sulla sommità dell’isola, da cui si distingue un ambiente generalmente montuoso dove sono frequenti gli avvistamenti di acquile pescatrici, e il profilo costiero caratterizzato da fitte distese di mangrovie.
Sott’acqua le sorprese inziano già sotto il pontile, a pochi metri dalla spiaggia, con molte specie di coralli, stelle marine di ogni colore, e una grande varietà di pesci di barriera formata da nutriti gruppi di carangidi, platax, pesci lima, trombetta, scorfani, razze, ecc.
Grazie alla sua posizione strategica, dall’isola di Sebayur Besar è possibile raggiungere decine di punti di immersione tutte di alto livello. Ovunque reef corallini colonizzati da ogni forma di vita possibile, acropore gigantesche che danno rifugio a sonnolenti piannabianca, colonie di alcionari multicolori che fanno la gioia di ogni fotografo e videoperatore, pareti che sprofondano vertiginosamente nel blu, e una straordinaria varietà di pesce difficilmente riscontrabile in altre aree del pianeta.
Fra novembre e dicembre, inoltre, è praticamente certo l’incontro con le grandi mante che in questa particolare zona, a causa delle frequenti correnti e della ricchezza di plancton, trovano una irrinunciabile opportunità di nutrimento.
Da Sebayur si possono organizzare varie escursioni, come le visite ad alcuni villaggi dei pescatori, oppure a Rinca, alla ricerca dei varani, i mitici draghi di Komodo.

 

 

 

 

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